La realtà del martirio, mai scomparsa dagli orizzonti della presenza cristiana nel mondo e tornata di drammatica attualità anche in Paesi resi a noi vicini dalla globalizzazione degli eventi e delle notizie, resta quella di una testimonianza pubblica della fede in Dio e in Gesù Cristo data da uomini e donne, testimonianza che giunge fino alla morte violenta e che, a partire da una certa epoca, viene designata con il termine riassuntivo di martirio.
Il tema della testimonianza/martirio nel Nuovo Testamento può essere colto in profondità partendo proprio dall’ottica della passione subita da Gesù, dalla sua morte in croce. I Vangeli si preoccupano di affermare che Gesù è andato verso la morte non per caso … No, Gesù non è stato arrestato casualmente: lui stesso aveva previsto la propria fine, la fine che era toccata a tutti i profeti, la fine fatta dal suo maestro Giovanni il Battista solo pochi anni prima, la fine che era l’esito dell’opposizione crescente verso di lui da parte del potere religioso. Ma il suo non era neanche un fato ineluttabile: Gesù restava libero di fronte al cerchio che si stringeva attorno a lui, libero di fuggire e tornare in Galilea, oppure di terminare a Gerusalemme. … Nè caso, nè destino: Gesù va verso la morte nella libertà e per amore, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine (Gv 13,1). E qui è fondamentale ribadire che l’assunzione da parte di Gesù di questa fine tragica non è mai andata disgiunta dalla sua fede nel Dio che viene a salvare il giusto, che non abbandona per sempre il suo amico nelle mani degli empi (cf. Sal 37,28). … L’ultima parola sarebbe toccata a Dio, che certamente avrebbe rialzato dai morti il suo Figlio amato! … Davvero la resurrezione di Gesù è il sigillo che Dio ha posto sulla sua vita: resuscitandolo dai morti Dio ha dichiarato che nell’amore vissuto da quell’uomo era stato testimoniato tutto ciò che è essenziale per conoscere lui.
Ha scritto Bruno Maggioni: Il martire non sceglie la morte, ma un modo di vivere, quello di Gesù. Ecco ciò che contraddistingue il martire cristiano, la sua radicale specificità. … Il martirio non è un progetto per cui tramare, non è neppure un progetto di santificazione propria, ma un puro dono di Dio in Gesù Cristo.
Sempre vale la pena di vivere e di morire per Cristo, e il martirio è l’evento puntuale attraverso cui il cristiano testimonia che egli appartiene solo al suo Signore, che l’amore di lui e per lui vale più della vita (cf. Sal 63,4).
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