Si tratta di prendere una decisione risoluta: mettersi in cammino verso la Pasqua, come i catecumeni che si preparano a ricevere il battesimo. Tempo di condivisione e di solidarietà, la Quaresima apre le parrocchie alle dimensioni del mondo. Tempo per l’interiorità, si rivela come un momento privilegiato di maturazione e di conversione del cuore, con la proposta del sacramento della penitenza. Tempo di comunione, la preghiera delle nostre liturgie unisce le chiese in uno stesso dinamismo di speranza pasquale, vero cammino spirituale per le nostre comunità.
Una chiesa in cammino
Considerata un “tempo forte” dell’anno liturgico, la Quaresima ha una dimensione ecclesiale importante. Ma l’itinerario personale copre talvolta il percorso di conversione comunitaria, che domanda di essere riscoperto.
La storia delle origini della Quaresima insegna almeno due aspetti in contestabili. Il primo: dura quaranta giorni e prepara alla Pasqua. Il numero quaranta ha nella Bibbia un forte significato simbolico che evoca la prova e la preparazione: sono i quant’anni che Israele ha passato nel deserto e i quaranta giorni che lo stesso Gesù vi ha trascorso.
In Oriente esisteva, di conseguenza, la pratica ascetica di prepararsi ad una festa importante con un periodo analogo. Fin dai primi secoli, dal momento che Pasqua rappresentava la grande celebrazione della chiesa, la Quaresima ha avuto una portata comunitaria, ecclesiale.
Da Pasqua a Pasqua
Il cristianesimo è nato dalla risurrezione di Gesù e i vangeli stessi sono stati scritti alla luce della fede pasquale. Nella chiesa la Pasqua rappresenta la festa più importante: la celebrazione della risurrezione è il culmine della sua vita e della sua fede. Tutto converge verso il mistero pasquale di Cristo e ne riceve la grazia.
La Quaresima esiste dunque in funzione della Pasqua, ci prepara ad essa. Il rito delle Ceneri, inizialmente riservato ai pubblici peccatori, come segno della loro condizione di penitenti, fu esteso a tutti i fedeli a partire dal X secolo. Ma la Quaresima esisteva già: era nata dal desiderio di condurre, prima della Pasqua, una preparazione intensa dei catecumeni che avrebbero ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristiana durante la Veglia pasquale. Celebrazione scandita, come un vero e proprio itinerario, dagli “scrutini”.
Ormai tutti, battezzati e catecumeni, condividono questo tempo di solidarietà, di preghiera, di digiuno, secondo le tre dimensioni della conversione indicate da Gesù stesso. E ricordando per prima l’elemosina, Gesù attira la nostra attenzione sui più poveri. «Ritornate a me con tutto il cuore!» (Gl 2, 12): ecco il messaggio della parola di Dio alle soglie della Quaresima. Ogni anno gli appelli
alla conversione ci vengono rivolti attraverso campagne di solidarietà: dobbiamo aprire gli occhi sulle tante situazioni di penuria dei fratelli e rispondere ai bisogni mettendo in comune quello che abbiamo. «Soprattutto conservate tra voi una carità fervente, perché la carità copre una moltitudine di peccati» (1 Pt 4,8). Si tratta, in effetti, del primo segno della nostra conversione. Ed insieme, battezzati e catecumeni, riscopriamo l’importanza del servizio ai poveri.
La Parola come guida
«Popolo dell’Alleanza, il tuo Dio si rivolge a te. Cammina sulle orme di Gesù!». Sono le parole di un canto eseguito spesso nella chiesa d’oltralpe. Come il popolo della prima Alleanza, in effetti, la chiesa è un popolo in cammino, il popolo dei redenti. E tutti quelli che, in Gesù Cristo, si riconoscono salvati, percepiscono anche il loro bisogno di riprendere, ogni anno, la lotta contro le proprie fragilità, sicuri della misericordia di Dio: «Lasciatevi riconciliare con Dio!», dice san Paolo (2 Cor 5,20).
Catechesi lungo il cammino
Siamo spesso come i due discepoli che, diretti a Emmaus, erano disperati per l’assenza di colui nel quale avevano creduto. Davanti alle difficoltà della vita la nostra fede vacilla. Ma il Signore ci viene incontro e la sua Parola è luce sul nostro cammino. Essa traccia il nostro itinerario verso le feste di Pasqua.
A questo riguardo, il Lezionario dell’anno B, in cui ci troviamo, risulta particolarmente interessante perché le prime letture di ogni domenica di Quaresima ci fanno rivivere tutta la storia dell’alleanza di Dio con gli uomini. Man mano che progrediamo nel percorso la nostra comunità si vede, a sua volta, invitata a entrare fedelmente in alleanza con Dio (come Noè, prima domenica), poi a non rifiutare nulla a Dio (come Abramo, seconda domenica). Essa celebra poi il dono delle dieci parole di vita (a Mosè, terza domenica), prima di far sua la fede degli esuli (quarta domenica) e di accogliere la promessa di una nuova Alleanza (quinta domenica).
Entrare in questo itinerario spirituale, al seguito di credenti che ci hanno preceduto nel cammino della fede, significa fare un atto di umiltà e voler “fare Chiesa”, perché è per salvare il suo popolo che Dio dona il suo Figlio.
Un’esperienza da vivere
I salmi di queste domeniche di Quaresima modellano gli atteggiamenti spirituali da vivere insieme: sono parole ed esperienze di uomini, le cui parole appartengono a tutti i tempi. Sono stati la preghiera di Gesù, sono ancor oggi la preghiera della chiesa. A che cosa ci invitano in questo tempo di Quaresima? Il Salmo 50 inquadra la nostra Quaresima: cantato il Mercoledì delle Ceneri e poi ripreso nella quinta domenica è il salmo per eccellenza della Quaresima, salmo penitenziale, che domanda al Signore di purificarci,
di riconciliarci e di renderci la gioia di essere salvati! Sì, lo scopo della
penitenza è la gioia: una gioia da riscoprire, da gustare, per poter annunciarla meglio.
Gli altri salmi ci fanno domandare al Signore la retta via, la salvezza di cui esprimono un forte desiderio. Perché è questa la tematica essenziale della Quaresima: ridiventare una chiesa che desidera la salvezza e non ha paura di dirlo!
Una gioia da annunciare
Percorso comunitario di conversione, più che desiderio personale di perfezione, la Quaresima è prima di tutto missionaria, caritativa. Detto in altre parole: migliorare la nostra vita spirituale è bene, ma migliorare la nostra carità è meglio. La Quaresima ci è donata per diventare migliori, per vivere meglio la nostra condizione di discepoli di Cristo, per metterci dietro a lui e seguire il suo esempio. La Quaresima è il tempo in cui la Chiesa prende più vivamente coscienza della sua missione, e questa missione consiste nell’annunciare ad ogni uomo la speranza e la gioia del Vangelo.
Ogni comunità deve idealmente prevedere e preparare la sua Quaresima: quale obiettivo ragionevole porsi per annunciare meglio la gioia di Gesù Cristo a coloro che ne sono più lontani? Come orientare la condivisione con tutti? Si tratta, sul piano pratico, di aprire un percorso, di cui si potrà valutare la progressione man mano che si avanza verso la Pasqua.
Mercoledì delle Ceneri
Ritornare a Dio. La vera penitenza, cui ci richiama il tempo Quaresima, è richiede una conversione del cuore: non è una pratica esteriore ma un agire spirituale per tornare al mettere al centro della nostra vita il Padre «che ci ricompenserà».
1a domenica di Quaresima
Un Vangelo universale. L’annuncio di Gesù inaugura la venuta del Regno nella storia degli uomini, una nuova Alleanza che, come ai tempi di Noè, riguarda tutta l’umanità. Siamo chiamati ad aprirci alla buona novella con vero spirito di conversione.
2a domenica di Quaresima
Il sacrificio del Figlio amato. La Trasfigurazione ci ricorda che il compimento della storia della salvezza (Mosè ed Elia) nell’invio di Gesù Cristo, il «Figlio amato», passa attraverso l’autentico sacrificio della croce, prefigurato nel “mancato” sacrificio di Isacco.
3a domenica di Quaresima
Il nuovo culto, tra scandalo e compimento. La rivelazione di Gesù non cancella l’antica legge ma la porta a compimento, indicando nel corpo del Risorto il «nuovo tempio» in cui incontrare Dio. È questo lo scandalo del Vangelo, la sapienza di Dio.
4a domenica di Quaresima
La salvezza, un dono di grazia. In Gesù siamo chiamati a riconoscere la «luce» del mondo, che viene per la nostra salvezza. In Cristo, Dio continua ad agire nella storia, come già fece per il popolo in esilio; a noi il compito di accogliere con fede questo dono di grazia.
5a domenica di Quaresima
Nel dono di Gesù si compie l’alleanza. Gesù, colui che dev’essere «innalzato da terra» e morire, come il chicco di grano, per portare il frutto del perdono, porta a compimento l’alleanza promessa da Dio, affinché tutti possiamo conoscere l’amore del Signore.
Domenica delle Palme
La sofferenza del Figlio. Nell’umanità di Gesù morente sulla croce si compie la profezia di Isaia sul Servo sofferente: colui che «svuotò se stesso» si rivela «veramente» come Figlio di Dio, testimone autentico dell’infinito amore del Padre.