Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo
Quante volte intorpiditi dai nostri limiti, oppressi dalle nostre ansie e preoccupazioni, vorremmo “fermare il tempo” e rimanere lì, in quelle situazioni che ci danno sicurezza, gioia, stabilità. Come Pietro, Giacomo e Giovanni, però, siamo chiamati ad obbedire a quella voce che ci invita ad ascoltare il Figlio, l’eletto. Un ascolto che implica un cammino dietro a Lui, anche nei momenti bui, anche quando siamo chiamati a portare la croce, un ascolto che deve diventare preghiera cioè dialogo profondo e continuo con Dio. Cerchiamo allora di dedicare più tempo alla preghiera personale e a comunicare agli altri la pace e la serenità che vengono da questa esperienza.