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Il mandorlo fiorito – Spunti per riflettere

RAGIONI DALLA FEDE
In un tempo segnato dalla cultura democratica, i cristiani potranno mettere in luce, in maniera nuova, quell’aspetto della loro vita rappresentato dalla assunzione di tutta quanta l’esistenza, compresa la sua dimensione politica. La vita cristiana è la vita di donne e uomini che rimangono cittadini di questo mondo; e che non rinunciano a fecondare, della sapienza evangelica, la società in cui vivono, anche attraverso la partecipazione attiva alla vita politica.
Tanti equivoci sorgono, oggi, attorno a questa specifica dimensione.
Da parte “laica”, si ritiene spesso che i cristiani, per il fatto stesso di essere credenti, non sarebbero rispettosi dei dinamismi democratici. Da parte “cristiana”, si sostiene invece che esistano dei valori non negoziabili, anche se si è in un contesto democratico.
Ora, può essere utile chiarificare che i cristiani hanno, in democrazia, gli stessi diritti di altre persone non credenti: di avanzare le proprie idee, i propri punti di vista, le proprie opzioni politiche e il proprio modello di società. Come sono legittimi, in democrazia, altri sguardi sulla realtà, così deve essere legittimo quello sguardo che proviene dalla
fede in Cristo.
D’altro canto, quei valori che nella vita di un cristiano e all’interno della comunità dei credenti sono assoluti e intoccabili, come la vita in tutte le sue fasi, la libertà, la misericordia, la giustizia, il primato dei più deboli chiedono, in un contesto democratico, di essere fatti valere portando
delle ragioni e mostrandone la forza umanizzante.
Da questo punto di vista, quella attuale è una bella stagione per fare emergere un tratto importante della vita cristiana: il fatto che si tratta, cioè, di una vita comunicabile, di una vita che ha delle ragioni e che può diventare, per altri, offerta di ragioni.
Ci si è troppo rassegnati, sia tra i credenti sia tra i non credenti, a pensare che la fede sia l’antitesi della ragione. Non è così. La fede può addirittura generare un discorso e offrire delle ragioni. Un cristiano può e deve comunicare ad altri, dialogando con lui, quali sono le sue convinzioni profonde e come le sue idee possano essere umanizzanti.
E può tentare di convincere altri, con le sue ragioni. Così come
può cercare, in un contesto democratico e secondo il metodo
democratico, di creare il più ampio consenso attorno a quelle idee che egli ritiene arricchenti e rappresentanti il bene della società. La sfida che una vita cristiana deve superare, in questa come in altre dimensioni, è quella di manifestare, in definitiva, che la sua estrema fedeltà a Dio non può che significare una altrettanto estrema fedeltà agli uomini.
Perché è questo che si è lasciato sperimentare nella Pasqua del Signore, laddove batte il cuore di ogni esistenza cristiana. Nel buio della morte e nell’alba di resurrezione, infatti, Cristo ha manifestato che la massima consegna a Dio si risolve nella
massima consegna agli uomini. Nei cristiani, che vivono della sua vita, dimora perciò la certezza che più saranno fedeli a Dio, più saranno fedeli agli uomini; e che, all’inverso, quando onoreranno il volto del più piccolo degli uomini, si aprirà sempre un piccolo squarcio luminoso sul volto benedetto e amorevole di Dio.

Roberto Repole, La Vita Cristiana, San Paolo

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